martedì 16 giugno 2009

La Gallia in una tavola.

I Galli.
Personalmente sono sempre rimasto colpito dalla fiera lotta di questo popolo destinato a soccombere sotto l'inarrestabile assalto delle legioni romane. Le mie simpatie sono sempre andate a Vercingetorige, lo sconfitto.
Leggendo il De Bello Gallico, si ha quasi l'impressione che Cesare parli di un caro amico: i Galli di cui ci narra non sono barbari rozzi e ignoranti, non sono "alieni" (nel senso di estranei, diversi) da temere, ma semplicemente uomini con diverse tradizioni. Il loro valore in battaglia è riconosciuto e glorificato.

Questo è il nodo centrale di tutta l'opera: più valoroso è il nemico, più valore acquista la vittoria.

Quando Sergio Badino mi propose la collaborazione con Mono, per l'uscita del numero 6, ero un po'incerto: l'argomento era i classici della letteratura, un argomento così vasto da disorientare.
Che cosa potrei fare? Chiesi.
Sergio mi diede alcuni esempi, che ricoprivano uno spettro piuttosto ampio. Tra questi, ecco saltar fuori il nome di Cesare. In seguito mi sono messo a pensare sulle opere che mi sarebbe piaciuto ridurre a una singola tavola. Dante, Verne, Dickens... Ho fatto un pensierino (e qualcosa di più) sul Conan di Howard.
Ma ormai Cesare aveva messo radici e mi rendevo conto che, mentre pensavo ai più disparati titoli, già lavoravo inconsciamente su come mettere il De Bello in vignette. Non ci potevo fare nulla: gli studi classici sono una mia passione e Cesare era uno dei miei autori preferiti, in parte (quando la mia conoscenza della lingua doveva essere valutata) per la sua semplicità, in parte per gli argomenti trattati.
Così, alla fine, la scelta è stata fatta.

Ma queste sono dietrologie un po'romantiche. Vorrei parlare anche di fatti.

Tentare di riassumere i numerosi episodi del De Bello Gallico, o anche a uno solo, avrebbe richiesto uno spazio assai maggiore di una singola tavola.
Inizialmente pensavo all'assedio di Alesia, ma ho dovuto scartare l'idea: come avrei fatto, pensavo, a rendere giustizia all'intero episodio in una sola tavola? Le opere d'assedio da sole non avrebbero meritato nulla di meno di una panoramica. Decisamente troppo ingombranti per lo spazio a disposizione.
Forse mi sono fatto imprigionare dalla mia passione per l'argomento e dal mio percorso formativo, ma proprio non riuscivo a trovare un singolo episodio che fosse indicativo di tutta l'opera e che, contemporaneamente, fosse riassumibile in una sola tavola.

Per cui l'unica scelta praticabile, per un principiante come me, era limitarsi a un concetto espresso dall'opera. Qui si torna a quanto dicevo prima: benché di indubbio valore storico e culturale, lo scopo principale di Cesare è esaltare sé stesso attraverso il suo nemico, perciò ecco che, nella tavola a mia disposizione, mi sono concentrato soltanto su questo.
Non troverete riferimenti storici esatti. Vi è una battaglia, nella tavola, ma si tratta di una battaglia generica. Se volete che sia l'assedio di Alesia, può esserlo.

Forse, inconsciamente, ho identificato io stesso quella battaglia con quella di Alesia, dato che il protagonista l'ho chiamato Vercingetorige (ma noterete che è "per comodità", cioè ha un nome per non doversi riferire a lui come al "Gallo di vignetta 2", che suona freddo ed è scomodo per il disegnatore). Del resto l'ho detto: ho sempre parteggiato per lui.

Qui potrete trovare la sceneggiatura della tavola.



La vignetta della battaglia "incriminata"

Dei disegni si è occupato Emilio Lecce, che, con il suo tratto duro ed efficace, ha trasmesso molto bene la crudezza che volevo far trasparire. La visione di Cesare, se si analizza bene il De Bello Gallico, è infatti cinica e crudele all'inverosimile: veniamo messi di fronte a un'operazione degna dell'Infernal Quinlan, in cui Cesare offre una visione che sembra equa e onesta, ma che in realtà lui utilizza unicamente ai propri fini, non perché realmente volesse rendere giustizia ai Galli sconfitti.

Un ringraziamento finale va a Lorenzo, che ospita gentilmente sul proprio spazio web la pagina di sceneggiatura.

lunedì 15 giugno 2009

Manutenzione

Curriculum attualmente in forma ridotta in attesa di aggiornamenti.

domenica 14 giugno 2009

Vi presento un amico... anzi due!


"Tra il tempo in cui Atlante ebbe un'ernia al disco e l'invenzione della sedia a dondolo, vi fu un'era di maghi ed eroi, di orribili segreti, crudeli tiranni e astuti eroi. E in mezzo a tutto questo, Krottle! Destinato a fare un grande casino..."

Beh, per chi conosce i lavori di Robert E. Howard, questa è una parodia abbastanza ovvia delle righe che aprono "The Phoenix on the Sword", il racconto che diede i natali "editoriali" al celeberrimo Conan.

Con questo che voglio fare? Semplice, vi vorrei introdurre "Krottle il Barbaro", che è un progetto a cui ho lavorato a lungo e a cui tengo moltissimo, si parla di albi a fumetto, sebbene al momento le possibilità di una pubblicazione siano basse.
Chi è Krottle?
Diciamo che è bisnipote di Conan e cugino non tanto alla lontana di tutti gli erculei forzuti che da allora la letteratura Fantasy ci ha propinato. La scena di solito è questa: la fanciulla si trova in pericolo, in cima a una torre o nel più buio meandro di un sotterraneo, ma non importa. Non importa quante guardie ci siano nei paraggi, non importa quanto dure o bene armate. Non importa quanti demoni, draghi o simili creature malefiche stiano per divorare la nostra bella indifesa (solitamente svenuta di fronte a tanto orrore).
Non importa, perché ci sarà sempre qualche nerboruto eroe con annessa spada che giungerà a salvarla, dopo essersi fatto largo fra le orde nemiche in un'orgia di violenza inaudita (almeno per le prime due o tremila volte!). Alla fine il destino del malvagio stregone è di soccombere, mentre quello della bella fanciulla di gettarsi, grata, fra le braccia dell'eroe, ferito ma vittorioso.

Di questi eroi, Krottle è il tipico esemplare: è un ragazzone grande e grosso, un barbaro che fa affidamento sui muscoli per risolvere i suoi problemi, non tanto sveglio, pronto ad accorrere al grido di una fanciulla in pericolo. Peccato che nel suo mondo le fanciulle in pericolo siano praticamente estinte: in parte per gli ovvi "rischi del mestiere" di essere, appunto, fanciulle in pericolo, in parte perché la letteratura Fantasy ci ha regalato almeno tante eroine quanti musclosi guerrieri.
La domanda è questa: che cosa farebbe il tipico eroe muscoloso e possente, se la fanciulla in pericolo fosse in grado di salvarsi da sé? Krottle si troverà, ahilui, a fare i conti con la risposta.



Krottle, in tutto il suo erculeo splendore

Krottle è un eroe, anzi, un Eroe. Non ha lavoro, ma questo non cambia il suo status.
E gli antieroi?
Tranquilli, ne abbiamo uno: ve lo avevo detto, del resto, che vi avrei presentato due amici.

Questo secondo amico è Flogisto, antieroe patentato, fiero rappresentate di un'altra categoria fra i protagonisti di avventure tra orchi e folletti: quelli riluttanti. Mentre per Krottle l'avventura è un richiamo irresistibile, Flogisto vorrebbe una vita tranquilla e pacifica. Del resto lui è un albino, fisicamente piuttosto scarso. Se c'è da difendersi, può far ricorso alla Negromanzia, ma preferisce starsene buono e tranquillo davanti a un fuoco. Viaggia assieme a Krottle perché... beh, questo ve lo spiegherò un'altra volta!
Basta conoscere un minimo di letteratura Fantasy per rendersi conto che anche Flogisto è imparentato con un eroe (anzi, antieroe, ovviamente) non da poco: l'Elric di Moorcock. Chiariamo però sin da subito: Flogisto non è un principe maledetto della sua razza, è solo un ragazzo un po'sfigato, impacciato con le donne e, all'occorrenza, può incenerire un uomo con lo sguardo. Letteralmente.



E questo è il buon Flogisto

Perché questi due cliché come protagonisti? Perché il cliché è buffo. Fa sorridere pensare che, per forza, la bella di turno debba concedere le proprie grazie al suo salvatore, quasi sia obbligata da doveri contrattuali. Oppure che debba per forza svenire pavidamente di fronte al minaccioso aggressore. O ancora che, alla fine, debba sempre per forza esserci una trita e ritrita damsell in distress da salvare, perché un eroe possa sentirsi tale.
Infine, ho optato per questi due cliché, perché, messi assieme, fanno, tutto sommato, una bella squadra.

Flogisto, quindi, accompagnerà Krottle nelle sue avventure. Ma a me chi mi accompagna? Non crederete mica che le immagini che corredano questo post siano opera mia!
Non ne sarei mai in grado.
I personaggi sono stati portati alla vita, su carta, dalla matita e dalle chine di Federico Franzò, che si è gettato con passione in questo progetto, sin da quando, in un bar di Piazza dell'Annunziata, incontrandolo per la prima volta (professionalmente parlando), gli chiesi: "Ti faccio subito una domanda: ti piace il Fantasy?"
E lui: "No."

Conto, in futuro, di darvi altre dimostrazioni della bravura con cui ha saputo cogliere i personaggi e l'ambientazione di "Krottle il Barbaro", nonostante il suo "No."

Bene, per ora è tutto. Due eroi a questi saloni vuoti li abbiamo aggiunti.

Per le immagini e i personaggi: Copyright © Panini/Franzò.

martedì 9 giugno 2009

Per prima cosa, un po'di Curriculum...

Dato che sono assolutamente un novizio per quanto riguarda l'arte del bloggaro, probabilmente mi occorrerà del tempo prima di padroneggiare bene lo strumento.
Per ora ho aggiunto il mio CV editoriale e qualche riga perché mi dispiaceva lasciare vuoto il riquadro "informazioni".
Per ora ancora nulla di interessante, quindi.

P.S. Siccome sono una persona talvolta distratta, ho dimenticato di segnalare l'aggiunta dei blog degli amici Davide Costa e Sergio Badino. Potrete trovare i link nell'apposita sezione qui a lato.

lunedì 8 giugno 2009

And this is just the beginning... Or so they say.

Primo post (inutile, ma doveroso) del mio blog.
Un benvenuto a tutti i lettori presenti e futuri.
Che cosa troverete qui dentro? Io sono uno sceneggiatore di fumetti (molto) agli esordi, pertanto userò questo spazio per parlare della mia professione in generale. Cose di cui mi piacerebbe discutere, storie, sceneggiature da commentare e via dicendo, ma anche, se capita, curiosità varie. Non ho ancora un programma preciso: vedremo nel tempo come verrà fuori questa cosa.
Parlando di me: attualmente lavoro per conto della Walt Disney Company e ho pubblicato storie per i periodici "I Pirati dei Caraibi" e "Cars" (testata, quest'ultima, con la quale tutt'ora collaboro), entrambi destinati all'infanzia.
Sono attualmente al lavoro su alcune sceneggiature per "Topolino", ma, siccome sono ancora "in fieri", mi tocca rimandare l'argomento. Restate sintonizzati!
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