lunedì 26 settembre 2011

Sergio Bonelli

Ho appreso oggi, grazie alla segnalazione di Sergio Badino, della scomparsa di un'icona del fumetto italiano: Sergio Bonelli.
Lo voglio salutare qui, con una copertina che fu molto significativa nella storia editoriale di questo grande personaggio, perché, per uno strano scherzo del destino, dava l'addio a uno dei più grandi collaboratori di Sergio Bonelli: Aurelio Galleppini, affettuosamente detto Galep.






Ho parlato di scherzo del destino perché, benché i TG dell'epoca (era il 1994) rivestissero l'evento di un certo misticismo, additando il saluto di Tex verso il tramonto come un oscuro segno del fato, in realtà quello di Galep doveva essere un saluto temporaneo, per dedicarsi interamente a un altro progetto.
Alla fine è stato un saluto definitivo, come quello che ci tocca ora dare a Sergio Bonelli.

sabato 24 settembre 2011

La Scienza Colpisce Ancora

"Oltrepassa di zero-cinque la velocità della luce. Non avrà un gran bell'aspetto, ma non le manca niente."
Ultimamente, la scienza sta tirando sempre più fuori il bambinone che c'è in me.

Gli spettatori al cinema, nel 1977, pensavano di star guardando un film divertente con le astronavi.
Fino al momento in cui il Millenium Falcon salta nell'iperspazio e Guerre Stellari scolpisce il suo titolo nella storia del cinema. 

Ci avviciniamo sempre di più e, in questi periodi di scoperte tecniche e scientifiche di rilevanza così abnorme, è stupefacente vedere come la fantasia, ancora una volta, si sia dimostrata un veicolo più efficace della ragione, come quando Jules Verne immaginava tute capaci di far respirare l'uomo sott'acqua senza l'ausilio del cavo per la respirazione o sottomarini a energia elettrica o, ancora, proiettili capaci di viaggiare fino alla luna.

Ma ecco che cosa intendo davvero:

E pare che i geniacci del CERN abbiano davvero segnato un punto, a questo giro.

Mi rendo sempre più conto, quando queste notizie vanno in onda, che stiamo vivendo una fase di transizione, un momento di nulla storico in cui le esplorazioni del nostro pianeta sono finite, ma già si intravedono i più grandi e fantastici obbiettivi delle prossime generazioni.
Il viaggio nello spazio, ritenuto da sempre proibitivo per l'impossibilità teorica di superare la velocità della luce, è possibile. Quello che là fuori adesso ci sembra irraggiungibile, sarà magari molto vicino per chi verrà dopo. E questo è uno dei lati belli della nostra epoca: il nostro sguardo si può davvero spingere avanti, oltre i nostri tempi, molto più di quanto succedeva in passato, e farci intravedere quello che sarà dopo il nostro tempo.

venerdì 16 settembre 2011

Tatooine

Un punto per la scienza.

C'è una scena che, secondo me, riassume con straordinaria potenza tutta la poetica di Star Wars, ed è il momento in cui Luke Skywalker esce e ammira il tramonto dei due soli: in quello scenario è condensato tutto, il pianeta duro e roccioso, privo di vita come di avventura, i due soli, bellissimi e irraggiungibili, promessa di tutto ciò che il giovane desidera dalla vita.
E poi, ovviamente, c'è la musica, quella colonna sonora malinconica e incredibilmente potente, opera del buon vecchio John Williams.
C'è chi si chiede che cosa abbia spinto due generazioni ad appassionarsi così ardentemente a questa saga cinematografica. Beh, penso che il messaggio contenuto in questa scena, la sua efficacia e la sua potenza, possano fornire alcune di quelle ragioni.

Il mito, così come apparve nel 1977

Ed ecco la scena in questione, enjoy!

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