domenica 17 marzo 2013

Le Avventure di Tintin - Haddock e i Muri da Sfondare


Da due mesi a questa parte sto seguendo un progetto lavorativo che ben difficilmente si realizzerà. Non ne voglio ancora parlare, per scaramanzia.
E' qualcosa cui tengo moltissimo e che, fin dal primo momento in cui mi ci sono imbarcato, ha saputo prendermi e trascinarmi attraverso ore e ore di furiosa digitazione.
Ci sono voluti tempo, energie e, sì, anche qualche soldino investito a perdere.
Più di una volta mi sono chiesto se valesse la pena dedicare così tanto tempo, così tante energie a qualcosa di speculativo. Non si contano poi le incertezze, i dubbi, tutt'altro che dissipati, sulla mia effettiva capacità di portare a termine il lavoro, di essere all'altezza di quanto mi propongo di fare.
Ma vado avanti.
Perché? Fino a qualche giorno fa, giuro, non avrei saputo dare una risposta soddisfacente a questa domanda. Non ci sono grandi possibilità di riuscita, rischio di finire per perdere tempo prezioso.
Poi mi sono ricordato del film The Adventures of Tintin e del discorso del Capitano Haddock.



"There are plenty of others willing to call you a failure. A fool. A loser. A hopeless souse. Don't you ever say it of yourself. You send out the wrong signal, that is what people pick up. Don't you understand? You care about something, you fight for it. You hit a wall, you push through it."

"C'è pieno di gente disposta a dire che sei un fallito. Uno sciocco. Un perdente. Un ubriacone senza speranza. Non dirlo mai di te stesso. Mandi il segnale sbagliato, questo è ciò che la gente percepisce. Non capisci? Se ti importa di qualcosa, devi lottare. Se sbatti contro un muro, tu lo sfondi."

Torniamo quindi alla domanda: perché?
Perché ci tengo moltissimo. Perché, per me, è un muro da sfondare.

Foss'anche questo il risultato. Sticazzi.
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