giovedì 24 luglio 2014

Le Buone (e Cattive) Maniere dello Spoiler

I ragazzi di ScreenJunkies hanno fatto un'interessante discussione sullo spoiler: che cosa costituisca spoiler, come venga considerato nel mondo dei social media e delle condivisioni e quali siano alcune linee guida su come comportarsi civilmente in merito allo spoiler.

Ho trovato molto interessante il video, pur non condividendo al 100% tutte le opinioni. Eccovelo:



In chiusura, vi faccio la stessa domanda che hanno fatto quelli di ScreenJunkies. Che cosa ne pensate voi?
No, io non regalerò alcuna maglietta per la risposta migliore.
Circolare.

venerdì 18 luglio 2014

TransThor

In risposta alle accuse di mancanza di diversità tra le fila dei suoi supereroi, la Marvel ha preso Thor e l'ha fatto diventare donna.
Ok.
Posso capire che si voglia andare incontro a un'esigenza espressa dal pubblico (posto che un conto è sondare gli indici di gradimento e un altro è consentire al pubblico di dettare legge): d'altronde, l'universo Marvel, come tutti gli universi narrativi, esiste per vendere sé stesso.

Thor e il suo martellone.
Per essere più espliciti di così, bisognerebbe essere non un fumetto, ma un manuale sul simbolismo fallico.

Però, prendere un personaggio e semplicemente farlo diventare donna è una risposta zoppa.
Non me ne frega nulla del personaggio originale (che tanto è cambiato già un milione di volte, una più o una meno sarebbe il minimo).

Posto che ha la stessa credibilità di Sasha Grey icona dell''autoaffermazione femminile, quest'operazione puzza di pigrizia creativa, di pavidità editoriale, sa di manovra fatta per accontentare i fan per una o due settimane (mesi? Anni?), poi via di nuovo come prima.

Thor, dopo l'operazione.
Una vera valkyria, donna guerriera capace di autoaffermarsi a ceffoni.
Ma ha sempre il martellone. Traetene le conclusioni che volete.

Il pubblico vuole più supereroi femmina? Ottimo.
Diamogli supereroi femmina. Nuovi.
Certo, questo richiederebbe spinta creativa, dinamicità editoriale, richiederebbe di avere qualcosa di nuovo da dire.

Detto questo, magari sto pigliando una cantonata clamorosa e i fatti mi smentiranno in modo spettacolare. Non sarebbe certo la prima volta. E se questo ci conducesse a una Natalie Portman nei panni del dio del tuono, non sarebbe affatto male. Suvvia, una come lei merita sempre più screen time, a prescindere.

venerdì 11 luglio 2014

Dieci Motivi per NON Uscire con un Autore di Fumetti

I social media ci bombardano costantemente di consigli sentimentali.
Le mie preferite sono le svariate ragioni per uscire con questa o quella categoria di persone.
Ma il problema è che così sembriamo tutti buoni, tutti perfetti, tutti luccicanti gioielli con cui passare una felice vita di pucciose attenzioni reciproche e coccole domenicali sotto le coperte, anche di lunedì!

Purtroppo, il mondo non è così.
E io vi do dieci motivi per cui uscire con un autore di fumetti è una pessima idea.

Ruggedly handsome writer.
Ma non è tutto rose e fiori.

#10 - Lavoriamo con una cosa che ci diverte tantissimo. Questo vi indurrà a credere che il nostro lavoro pesi meno degli altri e che possiamo sottrarre tempo a esso per badare alle cazzate che nemmeno voi avete voglia di fare. Non è così e questa piccola incomprensione porterà a litigi senza fine, piatti rotti, oggetti volanti per casa e altre amenità da far sembrare La Guerra dei Roses roba da dilettanti.

#9 - Al cinema e davanti alla TV siamo insopportabili. Quelli di noi che non sanno stare zitti anticipano immancabilmente tutti i colpi di scena e indovinano il colpevole di Castle non appena compare in scena (generalmente con la scritta "COLPEVOLE" tatuata in fronte in caratteri così grossi che solo un autore cieco o distratto dalle grazie della propria dolce metà può mancare - e non è nemmeno detto, con buona pace delle vostre notevolissime grazie). Quelli di noi che stanno zitti, si lamenteranno dopo dei passaggi scritti male.


#8 - Può capitare che, a metà di una conversazione, noi tiriamo fuori un taccuino e cominciamo a prendere appunti. Non è detto che riguardino voi, la discussione in atto o altro e non è detto che stiamo smettendo di sentirvi. Però accade e può essere fastidioso. In realtà, stiamo solo facendo ciò per cui siamo stati programmati.

#7 - A volte, quando ci venite a parlare di cazzate come il colore della minigonna della cugina stramba della vostra migliore amica mentre stiamo scrivendo, la tentazione è quella di reagire come Jack Torrance. NB: non siate femministe, questo punto può essere convertito anche al maschile e avrebbe lo stesso valore. Semplicemente, non avevo voglia di farlo e avere due parole su tre che finiscano in a/o e/i è esteticamente di una bruttura tale da farmi venir voglia di dare capocciate al muro più vicino fino alla perdita dei sensi o, per lo meno, della vista.



#6 - I nostri amici sono come noi e i nostri discorsi sono strani, astrusi e incomprensibili alle vostre orecchie profane.

#5 - Quando i vostri amici e le vostre amiche vi chiederanno che lavoro facciamo, non ci crederanno. O penseranno che abbiate capito male: loro vi stavano chiedendo del lavoro, non del nostro hobby, sciocchine (o sciocchini)!

#4 - In casa nostra ogni minimo spazio vuoto è destinato a essere riempito da strani oggetti cartacei di colore bianco e spessore variabile, occupati da strani segnetti neri e disegni.

#3 - Peggio ancora, tali oggetti sono a noi più cari del vostro stesso sangue. Guai a voi se li rovinate: scatenereste la Terza Guerra Mondiale.

- Hai visto la caffettiera da qualche parte?
- Prega Dio che non si sia rovesciata sui libri...


#2 - Siamo gente con la testa sempre fra le nuvole. Leggiamo fumetti, li scriviamo, ne discutiamo. Quando non sono fumetti, sono film, telefilm, libri, cartine dei biscotti della fortuna cinesi, cartelloni pubblicitari. E quando non li stiamo leggendo, li stiamo rielaborando, decostruendo, smontando, dissezionando, manco fossero coniglietti nei sotterranei segreti di una ditta di prodotti cosmetici.

#1 - Non smettiamo mai di lavorare. Mai. Il nostro cervello è una macchina letale programmata per assorbire la realtà e riformularla in storie. Siamo sull'autobus e lavoriamo. Siamo a fare shopping con voi e lavoriamo. Durante il sonno, mentre stiamo sognando, indovinate un po'... Esatto, LAVORIAMO! Perché poi, magari il sogno ci fa venire in mente un buon elemento per una storia. Siamo al funerale di vostra nonna, guardiamo i presenti e lavoriamo, incameriamo, assorbiamo. Sempre, costantemente, incessantemente. Non avrete mai la certezza che, parlandoci, noi non trarremo ispirazione per il nostro prossimo lavoro.

Smettiamo quando vogliamo.

#0 Bonus Round - Quando rimaniamo bloccati, che non riusciamo a risolvere quella sfuggente pagina stramaledetta... Non avvicinatevi: siamo strafottute tigri del Bengala incazzate e affamate da dieci giorni.

mercoledì 9 luglio 2014

Topolino e la Contessa Contesa

Sul numero 3058 di Topolino, uscito in edicola la settimana scorsa, compare questa mia storia, in chiusura dell'albo. Ma forse già lo sapete, perché ne ho parlato qui.

Infatti, l'immagine è la stessa.


Scrivere questa storia è stato divertente e interessante, tra duelli a suon di sciabola e ricerche per documentarmi sul periodo storico.
Alla fine, "Topolino e la Contessa Contesa" è comparsa su un numero importante, il 3058, che vede il ritorno di un personaggio enorme come PK e che ci regala con un gadget estivo tra i più belli che io ricordi. Questo ve l'ho però già detto. Vi ho anche già detto che il 3058 è stato stampato in mezzo milione di copie, che è un numero importantissimo e una grande scommessa editoriale.
Il fatto che questa mia storia sia stata scelta per comparire su un numero del genere è stato per me allo stesso tempo una bellissima sorpresa e un onore.
Leggere i commenti positivi in merito, qua e là, tra facebook e forum, lo è stato ancora di più.
Pertanto, vogliate perdonarmi se vi ho afflitto una volta di più con un post riguardo a "Topolino e la Contessa Contesa": questo non è un post di vanterie.
Questo è un post di ringraziamenti.
Un grazie va a chi ha creduto che questo mio lavoro andasse bene per un numero così importante.
Un grazie va a Giuseppe Zironi, che con i suoi bellissimi disegni ha portato alla vita i personaggi e i luoghi.
Un grazie, infine e soprattutto, va a voi lettori, che avete apprezzato la storia anche accanto a un gigante mitico come PK.
Grazie, davvero.

If we shadows have offended, Think but this, and all is mended, That you have but slumber'd here While these visions did appear. And this weak and idle theme, No more yielding but a dream, Gentles, do not reprehend: if you pardon, we will mend: And, as I am an honest Puck, If we have unearned luck Now to 'scape the serpent's tongue, We will make amends ere long; Else the Puck a liar call; So, good night unto you all. Give me your hands, if we be friends, And Robin shall restore amends.
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