martedì 21 febbraio 2017

Get To Da Choppa No More



Sottotitolo: "e del perché, magari questo sarà un buon reboot".
Sottotitolo del sottotitolo: "ma magari anche no".

Ma veniamo al dunque. Fanno il reboot di un altro film di Arnold.

E questo è il cast.


Facciamo un piccolo salto nel ginepraio del concetto di reboot. Vanno di moda, tirano soldi più spesso che no, ergo ci verranno propinati. Tanto vale che ci rilassiamo.
Il fatto che esistano non è nemmeno un male: in primo luogo, nulla, assolutamente nulla vieta a un reboot di essere anche un buon film. E, secondariamente, credo che un reboot possa rovinare l'originale tanto quanto un risotto scotto possa rovinare l'orbita di Saturno attorno al Sole.
Il trucco? Considero i reboot come le cover in ambito musicale: ciascuno dà la propria versione di una canzone, che sarà buona o pessima individualmente, a prescindere dalla bontà delle altre.
Adoro "The House of the Rising Sun" degli Animals, ma anche quella di Sinéad O'Connor. E la mia preferita in assoluto: quella firmata The White Buffalo.
E tutte queste sono cover. Nessuna è originale. Se ne esistesse una versione che dovesse farmi schifo, non rovinerebbe assolutamente nessuna di queste (anzi, magari mi rifugerei in una stanzetta ad ascoltarle, come balsamo lenitivo).
Il guaio con questa canzone è che non è facile farla venir male.
E lo stesso può valere per i film.

Detto questo, passiamo al primo sottotitolo: "Get To Da Choppa No More e del perché  magari questo sarà un buon reboot".
Be', dai, c'è Shane Black alla regia. Il padrino dell'action a cavallo tra gli anni '80 e '90. E, cosa non da poco, era coinvolto, anche se in via di supervisore non proprio ufficiale, nel film originale.
E poi lo ammetto: la presenza di Keegan Michael Key nel cast mi incuriosisce.




Detto anche questo, passiamo al secondo sottotitolo: "Get To Da Choppa No More e del perché  magari questo sarà un buon reboot ma magari anche no".
Be', dai, c'è Shane Black alla regia. Il regista dietro Iron Man 3. Ho detto tutto. Ho detto tutto?


Oh, sì, l'ho visto che nel cast c'è un ragazzetto. Sento già l'eco delle proteste di chi odia, detesta e disprezza.
E chissene?
Vediamo il film, prima di strapparci i capelli.

Nel frattempo, troviamoci una sedia comoda, diamo mano ai pop corn e godiamoci la rabbia senza senso dei nostalgici su internet, perché con Ghostbusters era andata così bene.

Certo, per trollare il popolo della rete, un cast tutto femminile io lo avrei messo. Tanto, Ronda Rousey smette con la MMA, no?

lunedì 20 febbraio 2017

Generazioni Senza

Generazione X.
Millenial.
Generazione Z.

Se questa fosse una barzelletta, sarebbe del tipo "Che cosa hanno in comune?"
Purtroppo, la punchline farebbe tutt'altro che ridere, perché la musica si è fermata e queste sono le generazioni rimaste senza sedia. Siamo noi a dover fare i conti con un presente non facile e con un futuro incerto come forse mai nella nostra epoca.
Siamo le generazioni senza posto fisso.
Senza sicurezza.
Saremo le generazioni senza pensione.

Hanno anche provato a farci diventare le generazioni senza dignità, ogni volta che ci hanno chiamato "bamboccioni", ogni volta che hanno imputato a noi la colpa per le mancanze di questa società.

E siamo anche le generazioni senza rabbia, perché non siamo ancora nemmeno lontanamente incazzati come dovremmo essere.
Siamo le Genereazioni Senza.
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